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In una recente intervista alla rivista Variety, la famosa attrice cinematografica e cantante americana Barbra Streisand ha annunciato la clonazione della sua amata cagnolina Coton de Tuléar di nome Samantha, morta l’anno scorso. In seguito a questa procedura nacquero le cucciole gemelle Miss Scarlett e Miss Violet. Il materiale di partenza per la clonazione erano cellule provenienti dalla bocca e dallo stomaco di Samantha, estratte mentre era ancora in vita.

L’esempio di B. Streisand è sicuramente contagioso, ma vale la pena seguirlo? Ecco alcuni fattori da considerare se decidi di clonare il tuo animale domestico.

Innanzitutto, non è economico. La star del cinema non rivela il nome dell’azienda a cui si è affidata la clonazione, ma tutte le soluzioni note sono piuttosto costose. Ad esempio, nel laboratorio sudcoreano Sooam Biotech questa procedura costerà 100.000 dollari, mentre l’azienda americana ViaGen Pets farà lo stesso per la metà della cifra.

In secondo luogo, non vi è alcuna garanzia di un esito positivo. Purtroppo, anche costi finanziari così elevati non garantiscono il successo al 100%. Secondo la fondazione di ricerca Sooam Biotech, la durata della vita dei cani clonati è solo un terzo di quella dei cani normali. Spesso vengono utilizzati come animali da laboratorio.

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C’era una volta in cui un semplice gomitolo di lana era sufficiente a far sì che un gatto domestico potesse divertirsi quanto voleva. Nessuno si aspettava che nel XXI secolo i nostri fratelli più piccoli, come noi, avrebbero iniziato a padroneggiare le tecnologie digitali con la loro innata spontaneità e il loro interesse. Se hai un gattino in casa e hai anche un vecchio ma funzionante tablet in giro, allora dovresti sapere che non troverai un giocattolo migliore per lui.

Il noto produttore di alimenti per animali domestici Friskies ha recentemente iniziato a sviluppare giochi digitali per gatti. Tra questi ci sono Cat Fishing, Jitterbug e Pull’n’Play. L’obiettivo principale di questi giochi è far sì che un gatto insegua un oggetto in movimento sullo schermo.

Secondo l’azienda, i suoi giochi sono molto popolari, come dimostrano gli oltre 2,7 milioni di download, ovvero una media di circa 20.000 a settimana su iTunes. Nel frattempo, YouTube vanta 12.000 visualizzazioni di video di gatti che giocano al computer.

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Gli psicologi dell’Università del Sussex (Regno Unito) hanno dimostrato scientificamente la validità dell’ipotesi secondo cui il gesto fondamentale della cordialità nei gatti domestici sia strizzare gli occhi. Ciò che in precedenza era considerato solo un’opinione personale dei proprietari di animali domestici è stato ora confermato sperimentalmente. Questo metodo è universale e funziona anche con i gatti randagi.

Per un gatto, l’espressione di cordialità, apertura al dialogo e stato di rilassamento si riduce a un lento battito di ciglia. Non chiude completamente gli occhi e non perde di vista il suo “interlocutore”, ma non lo fissa nemmeno. Questo gesto, secondo una versione, è l’opposto dello stato di un gatto prima di un attacco, quando è completamente concentrato sulla vittima e la fissa letteralmente con lo sguardo fisso e gli occhi spalancati.

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Uno studio recente ha dimostrato che addestrare i cani tramite punizioni ha un impatto negativo sullo stato mentale degli animali.

Guidato dalla biologa Ana Catarina Vieira de Castro dell’Università di Porto (Portogallo), un team internazionale di scienziati ha condotto un nuovo studio sui cani da compagnia.

Gli animali sono stati reclutati dai canili di Porto: 42 da tre scuole in cui l’addestramento si basava su ricompense con cibo o gioco, e 50 cani da quattro scuole in cui l’addestramento si basava su minacce e coercizione: urla, manipolazione fisica del cane e strattoni al guinzaglio.

Ogni cane è stato filmato durante i primi 15 minuti di addestramento e sono stati prelevati campioni di saliva per valutare i livelli di stress (tre da ogni cane) a casa per determinare i livelli dell’ormone dello stress cortisolo, e altri tre campioni da ogni cane dopo l’addestramento.

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Gli scienziati dell’Università di York (Regno Unito) affermano che la presenza di animali domestici ha un effetto positivo sullo stato psicologico delle persone in condizioni di autoisolamento forzato a causa della pandemia.

Lo studio ha coinvolto circa 6.000 cittadini britannici, la maggior parte dei quali (circa il 90%) possedeva animali domestici. Dall’indagine è emerso che questi soggetti tolleravano meglio la solitudine forzata e mostravano livelli più elevati di benessere psicologico rispetto a coloro che non avevano animali domestici.

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